Intervista a Telmo Pievani. La loro incompatibilità è stata uno dei tratti fondamentali del nostro pensiero. Come trovare un senso all’esistenza accettando la nostra finitezza? Una tale rivelazione non può prescindere dall’apparizione simultanea del Duplicato e dello scarto infimo ma invincibile, contenuto nell’«e» dell’arretramento e del ritorno, del pensiero e dell’impensato, dell’empirico e del trascendentale, di ciò che è dell’ordine della positività e di ciò che è dell’ordine dei fondamenti. La struttura argomentativa, p. 29 Percorsi nell’estetica analitica , Mimesis, Milano-Udine 2013, p. 15). Né per realizzare quello che siamo, ma per idealizzare tutto il Teatro dei personaggi che non siamo. Noi lo chiamiamo Passato. Deleuze-Guattari – Uno solo o molti lupi? Leggono le bozze, ricordano le avventure durante la Resistenza a Parigi. Anche qui l'apparenza è decisamente antimetafisica: basti pensare a Heidegger, universalmente considerato il fondatore dell'odierna ermeneutica filosofica (l'ermeneutica della “fatticità”), il quale ha dichiarato ufficialmente il “superamento” (Ueberwindung, termine che egli peraltro ha ripreso da Carnap ed ha usato con un significato diverso) della metafisica, accusandola di avere frainteso il senso della … L’identità separata da se medesima in una distanza ad essa, in un certo senso, interna, ma che in un altro senso la costituisce, la ripetizione che dà l’identico ma nella forma della lontananza, si situano probabilmente nel centro di quel pensiero moderno, cui affrettatamente viene attribuita la riscoperta [del problema] del tempo. Rispondono Camus e Monod, in un rimando avvincente tra realtà e finzione messo in scena da Telmo Pievani. antropologico’. Siamo visionari, che c’è che non va? Telmo Pievani firma “un romanzo filosofico su fragilità e libertà”, edito da Raffaello Cortina Editore. In tal caso, occorre scongiurare, con le più grandi precauzioni, tutto ciò che può essere ritorno ingenuo alla teoria classica del discorso (ritorno la cui tentazione, occorre ben dirlo, è tanto più grande in quanto siamo davvero disarmati per pensare l’essere scintillante ma scosceso del linguaggio, quando disponiamo invece della vecchia teoria della rappresentazione interamente costituita, la quale ci offre un luogo in cui tale essere possa abitare e dissolversi in un puro funzionamento). L’interesse della filosofia di tradizione analitica per l’estetica nasce come effetto collaterale delle indagini sul linguaggio» (Domenica Lentini, introduzione a Ead. Telmo Pievani insegna Filosofia delle scienze biologiche all’Università di Padova. Scelta che non può farsi se non nella prova d’una riflessione futura. La Critica della ragion pura (titolo originale Kritik der reinen Vernunft) è l'opera maggiormente nota di Immanuel Kant.L'opera, pubblicata nel 1781, ed in seguito ampiamente rimaneggiata nella seconda edizione del 1787, è suddivisa in due parti: . L'irrimediabile finitudine di tutte le cose. Analisi critica dei fondamenti del sapere, Scienza e Metafisica. Lo scrittore Albert Camus non è morto nell’incidente del 4 gennaio 1960. Come trovare un senso all’esistenza se tutto ha fine? La Critica della ragion pura (titolo originale Kritik der reinen Vernunft) è l'opera maggiormente nota di Immanuel Kant.L'opera, pubblicata nel 1781, ed in seguito ampiamente rimaneggiata nella seconda edizione del 1787, è suddivisa in due parti: . Immanuel Kant scrive la Critica della ragion pratica nel 1788, dopo soli sette anni dalla pubblicazione del suo grande capolavoro la Critica della ragion pura. Trib. Non è «in funzione» del Senso del Discorso, se non là dove (più o meno tardivamente) si è ridotto a servire alla lettera della Rappresentazione vigente. 2 (Il posto del re), par. "Cerco il senso della vita con Camus". Il caso, l'assurdo, la felicità. Vediamo lo Spazio, forse, prima del Tempo â contrariamente a quanto accadeva agli uomini al tempo del Discorso Rappresentativo. Vediamo il Passato, il nostro Passato â Medesimo a se stesso â e se ancora ci si nasconde dietro qualche «differenza», è solo nei termini di uno «spostamento» temporale che riusciamo a catturarlo nelle parole. L’analitica della finitudine ha una funzione diametralmente opposta: mostrando che l’uomo è determinato, essa rende manifesto che il fondamento di tali determinazioni è l’essere stesso dell’uomo nei suoi limiti radicali; essa deve altresì rendere manifesto che i contenuti dell’esperienza sono essi stessi le condizioni proprie di tali limiti, e che il pensiero frequenta già anteriormente l’impensato che a quei limiti si sottrae … C’è il rischio, più che fondato, che tutte queste chiacchiere esistenziali, antropologiche, linguistiche confuse assieme, si riveleranno domani per quello che non sapevano di essere: delle chimere. [a cura di], La musica e le emozioni. 1. Vuoto di senso, ma pieno di erotismo. 16821209, Inserisci il tuo indirizzo email e ti invieremo le istruzioni per reimpostare la password. Vediamo lo spazio della nostra originaria insipienza. Ma, dice saggiamente Foucault, siamo sicuri che a questo enigma «arcaico» (perché, di fatto, i Filosofi sono ritornati alla questione prima e unica dell’arkhé, dell’Origine), così riformulato, nella doppia ambigua oscillazione tra il parlare e l’esistere dell’Uomo â siamo proprio sicuri che troveremo una risposta? Esso una "filosofia del limite" un vera e propria "ermeneutica della finitudine". Se domani rideranno di noi, della nostra ingenuità , se ci rappresenteranno come dei vuoti a perdere, dei perditempo e dei vagabondi che hanno solo profanato i Templi del Divino Pensiero, perché dovremmo dolercene? Proprio tale profonda spazialità consente al pensiero moderno di pensare continuamente il tempo, di conoscerlo in quanto successione, di considerarlo in quanto compimento, origine o ritorno. Solo nel Discorso Rappresentativo il Significante può essere concepito come suo Subordinato, ed esaurito in questo solo ruolo di rappresentante «logico», di Forma «sensata» all’atto stesso della sua origine. VIII Lavoro, vita e linguaggio, par. L’analitica della finitudine ha una funzione diametralmente opposta: mostrando che l’uomo è determinato, essa rende manifesto che il fondamento di tali determinazioni è l’essere stesso dell’uomo nei suoi limiti radicali; essa deve altresì rendere manifesto che i contenuti dell’esperienza sono essi stessi le condizioni proprie di tali limiti, e che il pensiero frequenta già anteriormente l’impensato che a quei limiti si sottrae e che esso stesso è sempre volto a recuperare; mostra infine come l’origine di cui l’uomo non è mai contemporaneo, è all’uomo tolta e data a un tempo nella forma dell’imminenza: insomma, per l’analitica della finitudine si tratterà sempre di mostrare come il Differente e il Remoto siano altresì il Vicinissimo e il Medesimo. L’uomo è dominato dal linguaggio, dal lavoro e dalla vita: la finitudine dell’uomo affiora dunque nella positività del sapere ma, allo stesso tempo, è ciò a partire da cui soltanto tale positività può apparire. 1. e P.IVA IT 04802460156 E' il segreto dell'evoluzione. Fra le sue recenti pubblicazioni: Le catene di ragioni e l’ordine della natura.Teorie della conoscenza in Descartes e Spinoza (2015); Conservazione e autoaffermazione. Tesi e obiettivo della ricerca, p. 24. Nelle nostre edizioni ha curato Le trame dell'evoluzione (2002) e pubblicato La vita inaspettata (2011), Imperfezione (2019) e Finitudine (2020). Mostra tutti gli articoli di lartedeipazzi, il pensiero frequenta già anteriormente l’impensato, l’origine di cui l’uomo non è mai contemporaneo, è all’uomo tolta, il Significante, dice Lacan, non è funzionale. Ecco perché all’analitica della finitudine che caratterizza l’episteme moderna si è affiancata, in una tensione interna con essa, una metafisica della vita, del lavoro e del linguaggio. Rita Bompadre recensisce la racconta poetica di G. Marcantoni, Complicazioni di altra natura. Tutti i nostri incontri e autori a BookCity Milano 2020. finitùdine s. finitudine [der. Si trattava di una genesi della Differenza che aveva la sua origine nella monotonia segretamente variata dell’Uguale. Parmi la nature humaine dans sa finitude et le … “Finitudine” di Telmo Pievani: vivere è dare un senso a sé e all’Altro. In libreria/ Finitudine: tra scienza e filosofia. Se quella attivata da Derrida, non diversamente dall’analitica della finitudine di Heidegger, è una riflessione sull’origine e sulla mortalità, Deleuze e Foucault praticano un pensiero della mutazione distesa nel flusso di un divenire che non incrocia né l’essere né la sua mancanza. 3 (L'analitica della finitudine) e par. «In questa straordinaria riflessione Leopardi offre un breve ma fulminante saggio di ‘analitica della finitudine’, paragonabile alla lettura hegeliana di Kojève […] L’individuo viene infatti rapportato alla finitudine come alla sua stessa condizione di possibilità. L’investigazione diventa un giallo filosofico. Un gioco dialettico e un’ontologia senza metafisica si richiamano e si rispondono l’uno all’altra attraverso il pensiero moderno e lungo l’intero arco della sua storia: questo pensiero infatti non procede più verso la formazione mai compiuta della Differenza, ma verso la rivelazione sempre da attuare del Medesimo. Un romanzo filosofico su libertà e fragilità” (Raffaello Cortina, 2020). Traduzioni in contesto per "finitude" in inglese-italiano da Reverso Context: As the Ein Sof perfection encompassed both infinitude and finitude, so the Infinite Light possessed concealed-latent finite qualities. La comprensione dell’essere per Heidegger, come Levinas sottolinea con forza, è l’esistenza stessa come struttura essenziale dell’Essere umano; essa non è un attributo dell’esistenza … Telmo Pievani insegna Filosofia delle scienze biologiche all’Università di Padova. Saturo di volontà di esistere e dare esistenza. Un tema che Telmo Pievani ha ripreso nel suo ultimo libro “Finitudine. Oggi, diciamo almeno da Schopenhauer e dal suo Mondo come volontà e rappresentazione, la teoria classica del Discorso si è rivelata incompatibile con l’analitica esistenziale, ma, ciò che più conta, con l’esistenza stessa di noi uomini a cavallo dei due millenni. Nel segno del disincanto, prende forma una visione del mondo. L’invarianza non solo precede il carattere progettuale degli organismi, ma gode di un’ulteriore proprietà che esclude ogni animismo e finalismo: L’invarianza è perennemente perturbata. Solo là esso si pensa al servizio di un «cogito», di un pensiero â solo là dove come e quando si spoglia, innanzitutto per pudore, del suo essere «segreto», del suo essere «secrezione» erotica e, in quanto tale, piena di desiderio, ma â per l’appunto â vuota di senso. Studio alle forme a priori dell'intelletto. L’uomo post-moderno e l’esperienza della finitudine 3.2. Questo saggio, utilizzando le categorie proprie del metodo faucoultiano, lxermeneutica e la genealogia, fornisce una lettura decostruttiva della lingua e del testo di tre autori accomunati da un percorso di ricerca a tratti simile.